Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è che questi strumenti professionali hanno un costo e raramente le aziende vedono internet così fruttuoso da decidere di investire i propri soldi;
però invidiano quelle aziende che ottengono buoni risultati.
La differenza tra un sito morto e un sito vivo è proprio nell’investimento che si decide di fare: non basta avere il sito per avere vendite o contatti, bisogna investire in pubblicità, in strumenti per quantificare i risultati (ROI), per fidelizzare i clienti, per reperire possibili clienti e così via, come la maggior parte delle aziende agisce nell’ambito off-line.
Il fatto positivo è che la pubblicità on-line, se fatta bene, richiede investimenti più bassi e porta a risultati migliori.
Qual è quindi il futuro dell’azienda on-line? Se investe, sarà roseo, se non investe e ha un sito, è evidente che ha speso dei soldi inutilmente.
Il futuro dell’azienda On-line. [1]
Il futuro dell’azienda On-line. [2]
venerdì 8 febbraio 2008
Il futuro dell’azienda On-line. [3]
Pubblicato da Emanuele Ferraro alle 17:59
Etichette: advertising on-line, emanuele ferraro, il futuro dell'azienda online, storia del web, web marketing
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