tratto da webmasterpoint, fa rumore in questi giorni la sentenza che assolve il proprietario di alcuni siti che proponevano e pubblicizzavano l'uso di stupefacenti.
Il succo è la "libertà di pensiero"; ineccepibile come ragionamento.
Provocatoriamente l'autore dell'articolo, Pierluigi Emmulo, si chiede se ciò varrà anche per i siti di pedofilia...
mi viene in mente un articolo che ho letto qualche giorno fa: si parlava dal fatto che molti utenti guardano su internet per trovare informazioni mediche. E ovviamente la maggior parte delle informazioni sono false e tendenziose...
Internet è bellissimo, perchè da spazio a tutti di scrivere quello che si pensa. Il problema è che non si può verificare immadiatamente se chi scrive è un professionista oppure un "burlone"; sta negli utenti imparare a navigare, a scremare le false notizie, soprattutto in ambito medico...
Internet ci permette di avere molte informazioni, ma non potrà mai sostituire dei medici o in generale dei professionisti.
Certo è che "la rete dell'informazione libera" si trova di fronte ad un bel problema: la bandiera è la libertà di pensiero e parola, ma poi ci si scontra con elementi culturali che non vengono condivisi da tutti.
La pedofilia, in particolare, è un ambito molto delicato, ma potremmo parlare anche di armi, di sesso, di religione...
_ Emanuele Ferraro
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