Noi italiani abbiamo la cattiva abitudine di “tradurre” le parole inglesi con il termine più vicino alla nostra lingua…
Di conseguenza il designer diventa automaticamente il “disegnatore, colui che disegna”.
Nulla di più sbagliato.
Il designer è il progettista, colui che progetta.
Molto spesso le aziende cercano un grafico, genericamente, richiedendo esperienze specifiche nell’utilizzo di programmi vari, senza interessarsi del background culturale della persona.
E’ grazie a questa mentalità che vediamo siti internet “indecenti”, con una usabilità ridicola e una impostazione logica inesistente – ma con una bella “grafica”. Oppure volantini sconfusionati, in cui non si capisce nemmeno qual è il prodotto/servizio pubblicizzato.Va da se che chi ha le conoscenze per fare un corretto progetto di marketing dovrebbe avere un maggiore successo lavorativo. Sulla carta ciò è logico, in ambito lavorativo – in Italia – siamo purtroppo ancora indietro.
Per la cronaca, io sono laureando in “Progetto Grafico e Virtuale”, facoltà di Architettura, Politecnico di Torino. E credo che purtroppo questo corso non sia ancora abbastanza conosciuto per permettere a chi si laurea di poter entrare correttamente nel mondo del lavoro.
_ Emanuele Ferraro
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